Convegno: La Costituzione Italiana è ancora valida?

La scrittura e la promulgazione della Costituzione Italiana, negli anni dell’immediato dopoguerra, hanno rappresentato un momento epocale nella vita politica del nostro paese nel secolo scorso.

La Costituzione italiana raccoglie e disciplina mirabilmente i principi e i valori di democrazia, uguaglianza e giustizia sociale che le dittature nazifasciste avevano calpestato. È stata universalmente riconosciuta come un modello ineguagliato di regolamentazione in forma di Legge dei diritti e doveri di ogni cittadino, della organizzazione delle istituzioni dello Stato e della disciplina delle loro rispettive funzioni.

Le norme contenute nella nostra Costituzione hanno mantenuto la loro rilevanza per oltre 70 anni, rimanendo un punto di riferimento stabile e incontestato in ogni occasione della vita repubblicana.

Tuttavia, oggi sorgono voci che chiedono modifiche a diversi aspetti della Costituzione, a partire dalla forma di governo, aprendo un ampio dibattito su questo tema cruciale per il futuro della nostra società e della nostra democrazia.

Prendendo spunto da ciò, l’Associazione Sandro Pertini – Isonomia, in collaborazione con varie realtà come la Fondazione Progetto Legalità hanno deciso di organizzare il convegno “La Costituzione Italiana è ancora valida?”, un momento cruciale di riflessione sulla situazione attuale del nostro paese, con uno sguardo attento ai principi e ai valori fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione.

Il convegno si terrà lunedì 25 marzo 2024, dalle ore 15:30 in poi, presso la Sala Dante dell’Istituto Centrale per la Grafica, Palazzo Poli, via Poli, 54, 00187 Roma, e sarà introdotto e moderato dal Presidente dell’Associazione Sandro Pertini – Isonomia, Vito D’AMBROSIO, e concluso dal Segretario Generale di Isonomia e Presidente della Fondazione Progetto Legalità, Leonardo AGUECI.

L’evento sarà arricchito da intermezzi musicali a cura della Fondazione World Youth Orchestra e potrà essere seguito in diretta sulla pagina Facebook di  AracneTv del quale disporremo il link.

Intervengono:
Renato BALDUZZIProf. ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Giovanni DI COSIMOProf. ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università di Macerata
Pietro GAETAAvvocato Generale presso la Corte di cassazione
Francesco IPPOLITOgià Presidente di sezione presso la Corte di Cassazione
Giorgio LATTANZIgià Presidente della Corte costituzionale
Maria Gabriella LUCCIOLIgià Presidente della prima sezione civile della Corte di cassazione
Giovanni Pio Luciano MELILLOProcuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo
Donatella STASIOGiornalista

Partners: Fondazione Progetto Legalità / @racne / Aracne editrice / la Bussola / World Youth Orchestra Foundation / Sapienza Università di Roma

ANSA – ROMA, 25 MAR

La Costituzione è ancora attualissima e non richiede quindi cambiamenti. Il cambiamento è pericoloso perchè la Costituzione è come un orologio delicato, se noi cambiamo degli ingranaggi c’è il rischio che non funzioni più. Nel tempo ogni volta che cambia la legislatura c’è una maggioranza che vuole cambiare la Costituzione e in genere vuole cambiare, sotto certi aspetti, a proprio favore. La Costituzione quando è nata è stata votata da 540 costituenti, quindi non può essere invece il cambiamento il frutto di una maggioranza contro una minoranza. E poi è una Costituzione che negli anni ha dimostrato tutto il suo valore, in tutti gli aspetti non soltanto nella parte relativa ai diritti ma anche nella parte relativa all’organizzazione e quindi qualunque cambiamento, non solo non serve ma è pericoloso”. Lo ha detto Giorgio Lattanti, già presidente della Corte Costituzionale a margine del convegno “La Costituzione italiana è ancora valida?” in corso a Roma nella sala Danti di Palazzo Poli. “La Costituzione è una sorta di pezzo unico, se uno rischia di toccarla da una parte non è vero che non ci sono conseguenze anche sull’altra. La Costituzione – ha detto il segretario generale dell’Associazione Sandro Pertini-Isonomia Leonardo Agueci – è fatta di due parti: una che fissa i principi e l’altra che fissa le regole e i comportamenti. Si dice bisogna toccare le regole e non i principi: non è vero. Se si tocca un settore inevitabilmente incide sull’altro, per cui il rischio delle riforme Costituzionali, che risentono dell’influsso delle controversie politiche del momento, finisce per incidere fortemente sui principi democratici. Se bisogna modificare la Costituzione bisogna farlo in modo molto attento e meditato. Va aggiornata, ma non con interventi poco meditati che risentono di un certo influsso politico. Oggi il rischio è che dei rimaneggiamenti modifichino in senso negativo: perdita di democrazia e perdita dei valori. Non basta che lo diciamo noi vecchi barbagianni, ma sono valori che vanno trasmessi ai giovani che non sempre hanno la cultura e l’esperienza di chi è nato con la Costituzione. Il nostro dovere è di trasmettere questi valori e questi principi ai giovani”. (ANSA).