Caro Paolo

sono passati ormai 30 anni da quel terribile giorno che segnò la Tua fine, ma ogni anno sento il desiderio di condividere con te i miei pensieri e le mie sensazioni, come se Tu fossi ancora tra di noi, a guidarci con i Tuoi nobili insegnamenti di Giudice vero, con la G maiuscola.
Perché se il tempo tende ad affievolire i ricordi, nel Tuo caso la Storia ci sta regalando un fenomeno completamente diverso visto che, ogni anno che passa, la Tua presenza e le Tue idee si fanno sempre più vive e presenti tra noi.
Ci manchi Paolo.
Ci manca la Tua disarmante semplicità nell’essere straordinario nella normalità, compiendo ogni giorno il Tuo dovere, costi quel che costi.
Ci manca il Tuo rigore morale, che ritroviamo nei tuoi scritti o nei rari video di Tuoi interventi pubblici, con i quali sapevi insegnarci quanto sia importante l’etica e quanto sia fondamentale rispettare non soltanto i principi dettati dalla legge ma anche quelli del buon senso, che spesso sono i più duri da osservare.
Ci manca il Tuo sorriso, che regalavi alle persone che ti volevano veramente bene e che, purtroppo, sono state molte meno di quelle che avresti meritato in vita.
Ci manca, in una sola parola, la figura di un Giudice come te, che sappia incarnare in maniera sana i valori della Giustizia umana, che, è bene ricordarlo sempre, è qualcosa di ben diverso rispetto alla Giustizia divina.
Questo 19 luglio, dopo 30 lunghi anni senza ancora la Verità sulla Tua fine, parteciperò alla fiaccolata per ricordarti ed l pensiero andrà a Te in maniera ancora più forte.
Perché il Signore ci deve dare la Forza di continuare a coltivare il Tuo ricordo ogni anno in maniera sempre più forte, cercando di mantenerti come modello ineguagliabile non soltanto di Giudice ma soprattutto di Uomo.

(Mario Conte, magistrato, componente del Comitato Direttivo)